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Quel bene comune chiamato conoscenza

Un breve estratto dei messaggi che giungono in redazione in occasione del ventennale della rivista. I testi integrali saranno pubblicati in un numero speciale dei quaderni della rivista.

In una grotta dell’Addaura sul Monte Pellegrino, nella provincia di Palermo, incisioni rupestri riproducono una scena complessa e affascinante di arte preistorica. Due figure umane centrali sono circondate da un gruppo in movimento disposto a cerchio. È un’istantanea di un momento significativo, vissuto da un insediamento umano che ci fa intuire l’esistenza di dinamiche di gruppo.

Quando è nata la rivista M@gm@, nel 2022, il sito archeologico dell’Addaura era già chiuso per inagibilità. Un luogo dunque inaccessibile come i saperi condivisi da antiquate comunità scientifiche, caratterizzate da prassi consolidate e riluttanti verso un modello editoriale non ancora avvezzo all’open access. M@gm@ è stata una sperimentazione avvincente, e lo è tutt’ora, partecipando a livello internazionale a un movimento culturale e scientifico che ha sollecitato il superamento delle resistenze e stimolato l’innovazione editoriale e la diffusione gratuita e integrale di patrimoni di conoscenze.

Le incisioni narranti sulla pietra di rappresentazioni umane, le scene raffigurate nella grotta dell’Addaura, non ancora definite e oggetto di molti studi, sono diventate parte integrante del logo di M@gm@, luogo di fruizione di pensieri, idee e valori. Uno spazio accessibile e condiviso.

Il patrimonio dei saperi è un bene comune da tutelare e diffondere: fu questo il motto che ci spinse nell’avventura editoriale di M@gm@. Il desiderio di vivere le nostre ragioni etiche della circolarità in uno spazio nuovo, immateriale, che abbatteva l’isolamento geografico. Un contenitore destinato a estendere l’orizzonte della comprensione, antagonista alla dimensione elitaria della produzione scientifica.

Costruire uno spazio culturale partecipato non è stato facile, la pratica della condivisione di risorse scientifiche on-line è stata una sfida che abbiamo accolto con tenacia, definendo le prassi per garantire la più ampia diffusione e la libera fruizione alla comunità internazionale di autrici e autori che nel tempo ha abbracciato le prerogative dell’open access e il principio della conoscenza come bene comune.

“M @ g m @ vol.0 n.0 Ottobre-Dicembre 2002 – Contributi su aree tematiche differenti”: fu il tema della multidisciplinarietà e della transdisciplinarietà ad avviare il dialogo virtuoso e i legami emozionali che con il passare degli anni, volume dopo volume, numero monografico dopo numero monografico, si sono instaurati tra i soci storici e i nuovi utenti di questo progetto, perché in questi vent’anni non abbiamo vissuto solo la dimensione immateriale. Sono numerosi gli eventi e gli incontri in cui ci siamo stretti nell’abbraccio, sorriso e condiviso la visione di una cultura innovativa.

La comunicazione è sempre stata un’esigenza dell’umanità, quei graffiti nella roccia dell’Addaura ne sono la prova tangibile, essi continuano a rappresentare M@gm@ nella sua costante ricerca di strategie di fruizione e conservazione di quel bene comune chiamato conoscenza.

Maria Crivelli (Vice presidente Osservatorio dei Processi Comunicativi)